sabato 8 agosto 2009

IL GIARDINIERE


Ricordo di un ragazzo , ma vi parlo di tanti anni fà , che aveva sul suo balcone
un bellissimo fiore . Mi sembra di vederlo ... era un fiore molto bello e faceva invidia a molti . I vicini di casa lo ammiravano
di nascosto quando sapevano di non essere visti , penso per non dare soddisfazione
o per non voler sminuire il proprio balcone o peggio ancora loro stessi.
Su quel fiore vi si posavano le farfalle piu belle e variopinte sostavano un po
ci giravano attorno e con estrema leggerezza in un battito d'ali riprendevano il loro volo in piena
libertà. Il fiore cresceva bene cambiava persino il proprio colore per
intonarsi con l'umore del cielo che compiaciuto contracambiava accarezzandolo con dei raggi di sole al mattino per infondergli energia e qualche nuvola
nelle ore piu forti per far si che i suoi colori non potessero sbiadire.
Un giorno non ricordo bene come fù ne tanto meno il perchè il cielo si imbronciò
e seppe mostrare le sue nuvole piu cattive che generarono in poco tempo una forte tempesta.
Il fiore era li sul balcone e comiciò ad aver paura si riparò chiudendo su se stesso
i suoi petali colorati ma non fu sufficiente per scongiurare il peggio .Il vento comiciò a soffiare forte mettendo a dura prova il suo stelo e le sue radici . La grandine gli strappò le foglie e rovinò i suoi petali ancora caldi e profumati.
Nessuno sapeva dove era finito il ragazzo per avvisarlo di correre subito a casa
e di salvare il suo fiore. Quando alla sera rientrò al momento gli parve che tutto fosse come prima e che la tempesta oramai passata potesse solo essere qualcosa di cui parlarne il giorno dopo con gli amici . Si tolse i pantaloni e le scarpe ancora bagnate e si cambiò per trascorrere a casa le ultime ore della giornata.
A un certo momento però si sentì gelare Il mio fiore gridò e corse subito sul balcone .
Il fiore era li nel suo vaso ma era piegato su se stesso e foglie e petali come masticati erano sparsi sul balcone . Il ragazzo non seppe trattenere il suo pianto
lo tolse subito da li e lo portò in casa cercando di asciugargli i petali sgualciti con un battufolo di cotone e avvolse il vaso con una sciarpa di lana . La terra era fredda e a tenerlo in mano gli si erano ghiacciate le dita.
I primi giorni furono difficili per lui perchè perse ogni speranza. Il suo fiore rimaneva immobile e tutti i sostegni e le cure che ora il ragazzo gli forniva gli sembrava che non sarebbero mai stati sufficienti per non farlo morire.
Ci volle tempo e pazienza per vedere il suo fiore riprendersi ! Passò prima un lungo inverno ma alla fine anche la primavera
fece ritorno e il ragazzo contento rimise il suo fiore sul balcone . Certo non era più lo stesso fiore di prima ora per farlo stare su a guardare come una volta il sole
gli ci voleva un sostegno al quale potersi appoggiare . Qualche petalo porta ancora i segni della tempesta e i colori non sono piu gli stessi .Il ragazzo però non se la sentiva di tenere chiuso in casa questo fiore oramai cosi delicato e bisognoso di sole ma sapeva anche che rimettendolo sul balcone ogni volta che cambiava il tempo e si alzava il vento sarebbe dovuto correre a casa per metterlo al riparo e scongiurare una nuova sciagura . Così a lungo andare questo piccolo fiore divenne per il ragazzo pesante come una quercia . Ricordo il ragazzo quando mi diceva che aveva tanti proggetti da realizzare
e gli serviva tempo per fare nuove esperienze e per trovare la sua strada e si diceva che non era giusto rinunciarci per via di questo fiore che seppur involontariamente finiva per limitarlo.
Passarono gli anni ed il ragazzo ancora non era stato capace di prendere una decisione . Era rimasto lì immobile di fronte a quel bivio. Ci rimurginava facendo il conto degli anni passati e del numero delle scelte rimandate .Eppure si diceva ma che ci vuole sarebbe bastato prenderlo tra le mani per l'ultima volta uscire di casa e lasciarlo frettolosamente al primo angolo al proprio destino ma di fare ciò rabbrividiva all'idea . Poi un giorno lo incontrai era sereno e parlammo un po gli chiesi del suo fiore e lui mi disse : Sai ho pensato per anni che dovevo trovare la mia strada e che dovevo capire a cosa serve la mia vita . Ho cercato tutto questo per tanto tempo e a volte anche lontano e non capivo che ce l'avevo sotto gli occhi non capivo che se non avevo preso una direzione era perchè ero già arrivato .... Ora faccio il giardiniere !!!!

1 commento:

cri ha detto...

aldilà della storia che è bellissima, credo che questo sia il lavoro che sta facendo Ettore con me in questo periodo, è diventato il giardiniere del mio giardino, così fragile, ma così voglioso di vivere con i suoi fiori novelli, coi virgulti variopinti, ma che hanno bisogno di tanta protezione, anche dalla piogerellina sottile, perchè colpiti in precedenza violentemente da un uragano,ma lo sta facendo e senza rendersene conto lo sta facendo egregiamente e con tanto amore